Al 31 marzo 2019 sono 2.181 le startup innovative costituite con la nuova modalità digitale. Tra queste, 1.662 hanno optato per una procedura interamente online, con la validazione degli atti fondativi mediante firma digitale tramite la piattaforma startup.registroimprese.it. A queste si aggiungono circa 180 imprese che hanno completato la procedura di costituzione online, ma che sono ancora in attesa dell’iscrizione nella sezione dedicata del Registro delle Imprese. È quanto emerge dall’11ª edizione del rapporto trimestrale di monitoraggio "La nuova modalità di costituzione delle startup innovative" pubblicato dal Ministero dello Sviluppo Economico e realizzato in collaborazione con Unioncamere e InfoCamere.
La misura, introdotta con il D.L. 3/2015 e operativa a partire dal luglio del 2016, consente rispetto alla modalità ordinaria mediante atto pubblico un risparmio medio stimato di 2mila euro per il solo atto di avvio. A variare, inoltre, è la durata delle pratiche. A fronte di un tempo d’attesa medio di 23,6 giorni tra la costituzione e l’iscrizione nella sezione dedicata del Registro delle Imprese (peraltro in rapida diminuzione col passare dei mesi), in diverse province italiane – tra cui spiccano Pavia, Verona, Trento, Bergamo e Padova – la procedura viene completata mediamente in meno di una settimana, e non di rado in un solo giorno.
Stando ai dati raccolti la possibilità di costituire una startup con queste modalità viene sfruttata da circa 4 imprese su 10. In Sardegna oltre 8 startup su 10 tra le nate nell’ultimo anno sono state costituite online. In provincia di Sassari, a partire dal 1° aprile 2018, sono nate 13 startup innovative grazie alla nuova modalità. In termini assoluti, a livello provinciale, Milano si conferma l'area più fertile per la creazione di startup online (358) il 16,3% del totale nazionale, seguita da Roma (198; 9,2% totale). Nelle posizioni successive della classifica compaiono tre città non capoluogo di provincia, tutte situate nell’area lombardo-veneta: Padova (82), Verona (67), e Bergamo e Brescia (52). Queste province si distinguono per un elevato tasso di adozione della nuova modalità, che in tutti i casi tocca o supera il 50%. Per contro, province con una popolazione anche importante di startup innovative presentano tassi di adozione molto bassi: particolarmente evidenti sono i casi di Bologna e Torino, che non superano il 20%.
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